Gianni Agnelli con la madre Virginia nella seconda metà degli anni Venti.
Gianni (a destra) a otto anni con il cugino Giovanni Nasi.
Sestrière, 1931. Edoardo con il figlio Gianni e il senatore Agnelli con Giovanni Nasi.
Avevo studiato al liceo D'Azeglio,
frequentato dalla gioventù laica di
Torino[...]. E avevo respirato un
clima moderno, condividendo le
aspirazioni di novità e di progresso
di una famiglia di imprenditori
come la mia.
Ero disperato.
Si piange, certamente,
quando si è così giovani.
A quattordici anni si sa
che la gente muore,
ma non si pensa mai
che avvenga.
La grande partecipazione di folla ai funerali di Edoardo Agnelli, il padre di Gianni, nel 1935.
A Torino, nella casa di corso Matteotti, alla fine degli anni Trenta.
Estate 1939. Gianni Agnelli e Giovanni Nasi per la prima volta negli Stati Uniti.
Ho preso la licenza liceale,
non mi ricordo se nel '38 o nel '39, ma come premio fui mandato negli Stati Uniti per circa un paio di mesi. [...] Fu un viaggio molto istruttivo che mi diede la sensazione
di cos'era il Nuovo Mondo.
Quando il tuo paese è in guerra e tu sei un uomo giovane, sei fra quelli
che fanno la guerra e non fra quelli che stanno a guardare.
Quando uno ha avuto vent'anni tra il '40 e il '50 ha vissuto un periodo
che non auguro a nessuno di vivere.
Abbiamo visto il mondo sconvolto, l'Europa sottosopra...
Gianni (al centro) in Russia nel 1940.
Esercitazioni alla Scuola di Cavalleria a Pinerolo.
Alla Scuola Allievi Ufficiali di Cavalleria di Pinerolo nel 1940.
Gli anni '50 sono il periodo
del dopoguerra, della gioia di vivere[...]. Erano anni magnifici. Intanto è sempre magnifico vivere gli anni quando uno è tra i 25 e i 35 anni; è sempre meraviglioso.
A Rapallo alla fine degli anni Quaranta.
Negli spogliatoi della Juventus insieme a (da destra) Vivolo, Muccinelli, Boniperti, Mari e Piccinini.
Per me la Juventus, in quegli anni, fu soprattutto una scuola di cattive abitudini: si scherzava con
i giocatori, si facevano contratti strani, si rideva con l'allenatore.
La famiglia, come per tutti gli italiani, rappresenta molto. È un nucleo da cui parte tutto il resto.
Gianni e Marella Agnelli nel giorno delle nozze, celebrate a Strasburgo nel 1953.
In aereo con il figlio Edoardo nel 1958.
Valletta mi fu vicino come
vicepresidente per circa 20 anni. Poi assunsi la somma
delle responsabilità.
Passaggio delle consegne alla presidenza della Fiat tra Vittorio Valletta e Gianni Agnelli nel 1966.
1975. Agnelli firma insieme a Luciano Lama l'accordo sul punto unico di contingenza.
Consiglio comunale a Villar Perosa negli anni Settanta.
Nella mia vita ho avuto due
cariche elettive pubbliche, quella
di presidente della Confindustria
in una situazione di emergenza
e quella di sindaco di Villar Perosa, per 35 anni: un'esperienza
utilissima per capire i problemi della gente, il costo
dell'illuminazione della città,
la vita del paese, il peso del
parroco, il lavoro della maestra.
La mia vita coincide per tre quarti con quella della Fiat.
E il mio rapporto con la Fiat è per metà di memoria e per metà di vissuto.
Luglio 1983. Assemblea degli Azionisti al Centro Storico Fiat.
Gianni Agnelli a villa Frescot negli anni Ottanta.
Non chiamatemi senatore. Ogni volta che sento questa parola penso a mio nonno, che per me e la famiglia è tutto. Il senatore è lui. Il mio nome d'arte è avvocato Agnelli, ed è giusto così.
La politica non mi tenta, è troppo tardi, ma ho partecipato a tutte le votazioni per l'elezione del Presidente perchè è importante
prendere sul serio il Parlamento.
Gianni Agnelli è nominato senatore a vita il 1° giugno del 1991.
Settembre 2002. Gianni Agnelli e Carlo Azeglio Ciampi nel giorno dell'inaugurazione della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli.
La passione per l'arte cresce
con la maturità. Mio padre mi
portava fin da bambino a visitare
i musei perchè riteneva che il bello educasse, che il gusto si affinasse dall'infanzia, e aveva ragione.
Non amo molto i consuntivi;
soprattutto non mi piace il passato se non per quel tanto che fissa la nostra identità. Io amo il futuro e mi piacciono i giovani.
La mia vita è stata tutta
una scommessa sul futuro.
Gianni Agnelli muore il 24 gennaio, a Villa Frescot, la sua residenza torinese. La città gli rende omaggio.